Fornire soluzioni al problema delle malattie della vite portate dal nuovo mondo a metà del 1800 se ne parlerà giovedì 19 ottobre a Torreglia. Le varietà resistenti registrate in Europa sono circa 370 e tra queste rientrano le 10 varietà di vite licenziate dall’Università di Udine in collaborazione con l’Istituto di Genomica Applicata.
Programmi di incrocio controllato per la creazione di viti resistenti alle malattie sono attivi in 25 Centri di ricerca in Europa, a testimonianza dell’urgenza di iniziare e fornire soluzioni al problema delle malattie della vite portate dal nuovo mondo a metà del 1800. A partire dagli anni 2000 questi programmi di incrocio hanno avuto un notevole impulso dalla informazioni derivanti dal sequenziamento del genoma della vite (2007) cui ha dato un grande contributo l'IGA e dagli studi di genetica sul controllo dei principali caratteri, incluse le resistenze.
Oggi le varietà resistenti registrate in Europa sono circa 370 e di queste numerose sono quelle autorizzate dalle diverse amministrazioni ed effettivamente coltivate nella UE e fuori della UE.
Tra queste rientrano le 10 varietà di vite licenziate dall’Università di Udine in collaborazione con l’Istituto di Genomica Applicata, i cui diritti di moltiplicazione sono stati ceduti ai Vivai Cooperativi di Rauscedo, leader mondiale nella produzione di barbatelle innestate.
Di queste nuove varietà si parlerà al convegno giovedì 19 ottobre e di come queste possono dare un contributo ad una viticoltura sostenibile dal punto di vista ambientale e attenta alle esigenze dei consumatori.